la prevenzione

La prevenzione delle demenze è un argomento socialmente ancora poco dibattuto e conosciuto.  Deve essere tenuto presente nella presa in carico del paziente e, soprattutto, deve essere divulgato tra la popolazione adulto-giovanile mediante apposite campagne informative capillari (su social media, portali Aziendali, ecc.). Infatti, se fossero osservati alcuni stili di vita conseguenti a delle semplici indicazioni sanitarie, circa un terzo delle demenze potrebbero essere evitate, almeno i due terzi del rischio di insorgenza di malattia di Alzheimer (AD) verrebbero abbattuti ed un eventuale inizio di malattia dementigena spostata in avanti di alcuni anni. 

Sebbene i fattori di rischio potenzialmente non modificabili pesino per circa il 65% (invecchiamento quale maggiore fattore di rischio per AD, sesso femminile, storia familiare positiva e presenza dell'allele ε4 per l'apolipoproteina E), seguendo degli stili di vita appropriati entro i 40-64 anni di età, potremmo agire su quei fattori modificabili che rappresentano il restante 35% della quota totale di rischio. 

La prevenzione delle demenze dovrebbe essere indirizzata quindi a ridurre il rischio di insorgenza di diabete mellito ed insulino-resistenza, obesità, sindrome metabolica, ipertensione, ipercolesterolemia, malattie cerebrovascolari, depressione, trauma cranici con lesioni cerebrali, apnee del sonno, tabagismo, abuso alcolico, coronaropatie vascolari, vita sedentaria ed ipoacusia; oltre che tendere ad elevare il livello educazionale e scolastico della popolazione in generale.

Ecco quindi in sintesi alcuni consigli da diffondere ed osservare che potremmo definire come le “Magnifiche Sette” raccomandazioni:

Approfondimento da The Lancet 

7raccomandazioni.pdf

I 12 fattori di rischio di demenza modificabili identificati nel Report  Lancet Commission 2020

12_fattori_rischio-demenza_corretto.pptx.pdf