I primi segnali di allarme
- Home
- /
- Io sono
- /
- Familiare caregiver
- /
- I primi...
Indice di pagina
Quali sono i primi segnali che mi devono mettere in allerta?
La perdita di memoria che sconvolge la vita quotidiana non rappresenta una caratteristica tipica dell’invecchiamento, e può essere un sintomo non solo della Malattia di Alzheimer ma anche di altre forme di demenza. La demenza è una malattia che interessa le funzioni cognitive e provoca un lento declino della memoria, dell’attenzione e del ragionamento. Se il vostro caro ha riscontrato questi sintomi o altri cambiamenti nelle capacità di pensare, non ignoratelo. È necessario consultare un medico per determinarne la causa.
Ci si deve preoccupare?
È opportuno rivolgersi il prima possibile al medico di famiglia. La persona deve raccontargli quali segnali la hanno allarmata, da quanto tempo li avverte e con che frequenza. Prima lo fa, meglio è. La demenza è una malattia di cui non si deve provare vergogna, colpisce circa 7 anziani ogni 100, e, più raramente, può interessare anche persone più giovani. Tenerla nascosta, soprattutto all’inizio, non aiuterà ad affrontarla.
Il medico – se ravviserà la necessità – farà eseguire al vostro caro degli accertamenti (alcuni possono essere non esenti dal ticket), in base ai quali affronterà insieme a lui il percorso successivo. Attendete l’esito del consulto con il medico per poi attivarvi per le risposte ai bisogni del tuo caro.
Approfondiamo la diagnosi e impostiamo una terapia
Il medico di famiglia proporrà al tuo caro di effettuare un approfondimento presso il Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) della sua ULSS, dove verrà preso in carico da un gruppo di professionisti (di norma geriatra, neurologo, infermiere e, in alcuni centri, anche psicologo) che, in rete con l’assistente sociale del comune di appartenenza, accompagneranno il tuo caro durante il suo percorso. Il medico preparerà un’impegnativa con cui prenotare la visita.
Ecco cosa dovrete fare:
- chiamare il CUP (Centro Unico di Prenotazione) della tua ULSS, muniti dell’impegnativa del medico di famiglia, per fissare la prima visita;
- cercare il CDCD presso il quale il tuo caro si recherà per la visita nella data programmata cliccando qui per visualizzare la mappa dei CDCD;
- il tuo caro porterà con sé la relazione del medico di famiglia assieme agli esiti degli esami che ha già eseguito (compresi eventuali dischetti o lastre) e agli accertamenti di eventuali altre sue malattie;
- il tuo caro porterà al suo medico di famiglia la relazione che gli consegnerà lo specialista dove sarà indicata, sulla base degli esiti, la diagnosi e relative indicazioni;
effettuerà ulteriori esami di approfondimento che lo specialista del CDCD gli proporrà;
nei Centri dove è presente lo psicologo effettuerà ulteriori test neuropsicologici.
Inoltre:
- lo specialista gli spiegherà le caratteristiche della malattia, quali terapie sono previste, quale sarà il decorso;
- l’infermiere del CDCD faciliterà il suo percorso aiutandolo a identificare i suoi bisogni, fornirà informazioni utili per orientarvi nella rete dei servizi;
- se presso il CDCD è presente uno psicologo il tuo caro potrà ricevere il suo supporto qualora la sua situazione lo rendesse necessario. Nel caso in cui non fosse presente uno psicologo avrà comunque l’opportunità di ricevere indicazioni utili ad affrontare le varie fasi della malattia per vivere in modo più confortevole nel proprio ambiente di vita;
- per quanto riguarda i farmaci:
- lo specialista potrebbe prescrivere alcuni farmaci che il tuo caro dovrà assumere secondo le sue indicazioni;
- alcuni farmaci prevedono la compilazione di un piano terapeutico da rinnovare periodicamente;
- alcuni dei farmaci sono esenti dal ticket, lo specialista darà indicazioni per ritirarli presso la farmacia ospedaliera o la farmacia più vicina a casa;
- ad oggi il progresso scientifico ci consente di disporre di farmaci che non guariscono la malattia, ma possono rallentare la sua progressione, per questo motivo è importante recarsi prima possibile dal medico.
- al CDCD concorderete la data della visita di controllo (di norma dopo 6/12 mesi);
- al CDCD (o al medico di famiglia) potrete chiedere informazioni sulle diverse opportunità di aiuto e di assistenza a cui il tuo caro potrà accedere.
Quando il tuo caro ritornerà dal medico di famiglia:
- gli consegnerà la relazione del CDCD;
- parlerà della diagnosi ricevuta;
- condividerà le scelte terapeutiche.
Il tuo caro ha capito di che cosa si tratta e che impatto avrà sulla sua vita e sulla sua famiglia?
- Chi deciderà per lui quando non sarà più in grado di farlo?
- Potrà indicare quali trattamenti desidera che gli vengano fatti e quali no?
- Potrà nominare un suo fiduciario?
Il tuo caro avrà l’opportunità di ricevere indicazioni presso il CDCD e dal medico di famiglia utili ad affrontare le varie fasi della malattia per vivere in modo più confortevole nel proprio ambiente di vita.