infermiere

"Le seguenti buone pratiche si riferiscono alla presa in carico TEORICA di persone con declino cognitivo e delle loro famiglie dal punto di vista di un infermiere" 

Indice



L'infermiere  svolge una funzione di promozione e prevenzione della salute nonché di assistenza tecnica, relazionale ed educativa. Utilizza una visione olistica nella valutazione dei bisogni e della qualità di vita della persona e della famiglia, osserva il livello di stress del caregiver, la tenuta della rete familiare, il clima relazionale e offre sostegno, costruendo relazioni di fiducia e condividendo costantemente l’adeguatezza degli interventi assistenziali. Favorisce inoltre lo sviluppo di processi di cura e di assistenza improntati sulla continuità in una logica di lavoro e di collaborazione multiprofessionale. 



1. Come intercetto le persone con declino cognitivo nel mio luogo di lavoro:

L’infermiere può svolgere il proprio lavoro in ambiti e contesti differenti e in ognuno di essi è in grado di intercettare la persona con iniziali o conclamati segni di declino cognitivo per permettere l’avvio di un appropriato percorso di presa in carico

IN OSPEDALE  O IN UN SERVIZIO TERRITORIALE

Se osservo in una persona ricoverata presso un reparto ospedaliero, o presso un servizio ambulatoriale territoriale, la presenza di problemi cognitivi e/o comportamentali, o se la stessa me li segnala:


Se si presenta un familiare/utente che mi riferisce di avere problemi cognitivi e/o comportamentali:

IN ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA (ADI)

Se la persona assistita a domicilio presenta problemi cognitivi e/o comportamentali o se la stessa e/o un familiare/caregiver me li segnala:


Se un familiare/caregiver della persona assistita a domicilio mi riferisce di avere problemi cognitivi e/o comportamentali, o io stesso li osservo:

AL PUNTO UNICO DI ACCESSO DEL DISTRETTO (PUA) 

Se si presenta una persona al Punto unico di accesso del distretto (PUA) per chiedere l’attivazione di un servizio o un contributo economico per un suo familiare/conoscente non seguito dal CDCD e ci segnala problemi cognitivi e/o comportamentali:


Se si presenta una persona già presa in carico dal CDCD che è venuta a chiedere l’attivazione di un servizio o un contributo:

Raccomandazioni per un corretto stile di vita

Scarica dal collegamento qui accanto, il volantino in formato PDF contenente le 7 "magnifiche raccomandazioni" per prevenire la demenza.

7raccomandazioni.pdf

2. Qual è il contributo che l'infermiere può dare nel CDCD?

L’infermiere del CDCD garantisce  la continuità tra polo specialistico e territorio (MMG e assistente sociale). 

Nel CDCD lavoro nell'ambulatorio in sinergia con lo specialista: congiuntamente valutiamo la persona e il suo contesto familiare (ognuno nel suo ambito di competenza). Mi interfaccio con gli altri professionisti della rete socio-sanitaria con cui collaboro, scambio informazioni, condivido il percorso.

Nel percorso di presa in carico della persona con declino cognitivo fungo da facilitatore favorendo l'integrazione tra le varie figure professionali coinvolte, la rete dei servizi e la persona interessata stessa/caregiver, basandomi sul modello di case management

Primo contatto telefonico

Se ricevo telefonate da parte di persone che richiedono informazioni sul servizio:


Se il medico ha ritenuto opportuna una visita presso il CDCD - e la persona interessata sta chiamando per fissare l'appuntamento - spiego che ci sarà bisogno di:

Prima visita

Si presenta una persona in prima visita con sospetto di decadimento cognitivo:


Se la persona con disturbi della memoria si presenta alla prima visita da sola:


Se lo specialista non ha fatto diagnosi di demenza e decide di rivalutare la persona a distanza:


Se lo specialista ha fatto diagnosi di disturbo cognitivo e/o demenza inizio il percorso di presa in carico (vedi le informazioni seguenti)

Visite di controllo

Nella visita di controllo di una persona già presa in carico al CDCD:

Se la persona con disturbi della memoria non riesce più a recarsi al CDCD perché non è più trasportabile con i comuni mezzi di trasporto, deve essere comunque garantita la continuità assistenziale. E' dunque auspicabile che ci sia la possibilità per il medico specialista o per l’infermiere del CDCD di recarsi a domicilio.

Assistenza infermieristica con o senza la presenza dei disturbi del comportamento

Diagnosi di demenza senza disturbi del comportamento

Se lo specialista ha fatto diagnosi di demenza senza disturbi del comportamento:

Diagnosi di demenza con disturbi del comportamento

Se lo specialista ha fatto diagnosi di demenza con disturbi del comportamento:


[si evidenziano in corsivo i punti che differiscono dall'elenco "Diagnosi di demenza senza disturbi del comportamento"]

Colloqui di approfondimento

Se necessario organizzo un colloquio con della persona con declino cognitivo, il familiare/caregiver e/o entrambi nel corso del quale:

Attivazione del percorso assistenziale 

Una volta presa in carico la persona con declino cognitivo, con la persona stessa e i familiari/caregiver verifichiamo qual è il bisogno assistenziale in relazione al contesto di vita. 

La mappa dei percorsi è illustrata in questa pagina (paragrafo 8).

Approfondimento 

Care Management

Contributo Infermiere_ CongressoFNOPI.mp4

In questo video l'intervista realizzata in occasione del Congresso Nazionale FNOPI (Luglio 2021) in cui i rappresentanti del Comitato centrale della Federazione hanno premiato i progetti giudicati innovativi per quanto riguarda l'assistenza sul territorio e di prossimità.

La Mappa web è stata premiata per il contributo dell'infermiere  nel nuovo approccio alle demenze