I primi segnali di allarme
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Quali sono i primi segnali che mi devono mettere in allerta?
La perdita di memoria che sconvolge la vita quotidiana non rappresenta una caratteristica tipica dell’invecchiamento, e può essere un sintomo non solo della Malattia di Alzheimer ma anche di altre forme di demenza. La demenza è una malattia che interessa le funzioni cognitive e provoca un lento declino della memoria, dell’attenzione e del ragionamento. Se stai riscontrando questi sintomi o altri cambiamenti nelle capacità di pensare, non ignorarli. È necessario consultare un medico per determinarne la causa.
Ci si deve preoccupare?
È opportuno rivolgersi il prima possibile al medico di famiglia per raccontargli quali segnali ti hanno allarmato, da quanto tempo li avverti e con che frequenza. Prima lo fai, meglio è. La demenza è una malattia di cui non si deve provare vergogna, colpisce circa 7 anziani ogni 100, e, più raramente, può interessare anche persone più giovani. Tenerla nascosta, soprattutto all’inizio, non aiuterà ad affrontarla.
Il medico – se ravviserà la necessità – ti farà eseguire degli accertamenti (alcuni possono essere non esenti dal ticket), in base ai quali affronterai insieme a lui il percorso successivo. Attendi l’esito del consulto con il medico per poi attivarti per ricevere risposta ai tuoi bisogni .
Approfondiamo la diagnosi e impostiamo una terapia
Il medico di famiglia ti proporrà di effettuare un approfondimento presso il Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) della tua ULSS, dove verrai preso in carico da un gruppo di professionisti (di norma geriatra, neurologo, infermiere e, in alcuni centri, anche psicologo) che, in rete con l’assistente sociale del comune di appartenenza, ti accompagneranno durante il tuo percorso. Il medico preparerà un’impegnativa con cui prenotare la visita.
Ecco le cose fare:
- chiamare il CUP (Centro Unico di Prenotazione) della tua ULSS, muniti dell’impegnativa del medico di famiglia, per fissare la prima visita;
- cercare il CDCD presso il quale recarsi per la visita nella data programmata cliccando qui per visualizzare la mappa dei CDCD;
- porta con te la relazione del medico di famiglia assieme agli esiti degli esami che hai già eseguito (compresi eventuali dischetti o lastre) e agli accertamenti di eventuali altre tue malattie;
- porta al tuo medico di famiglia la relazione che ti consegnerà lo specialista dove sarà indicata, sulla base degli esiti, la diagnosi e relative indicazioni;
effettuerai ulteriori esami di approfondimento che lo specialista del CDCD ti proporrà;
nei Centri dove è presente lo psicologo effettuerai ulteriori test neuropsicologici.
Inoltre:
- lo specialista ti spiegherà le caratteristiche della malattia, quali terapie sono previste, quale sarà il decorso;
- l’infermiere del CDCD faciliterà il tuo percorso aiutandoti a identificare i tuoi bisogni, fornirà informazioni utili per orientarti nella rete dei servizi;
- se presso il CDCD è presente uno psicologo, potrai ricevere il suo supporto qualora la tua situazione lo rendesse necessario. Nel caso in cui non fosse presente uno psicologo avrai comunque l’opportunità di ricevere indicazioni utili ad affrontare le varie fasi della malattia per vivere in modo più confortevole nel tuo ambiente di vita;
- per quanto riguarda i farmaci:
- lo specialista potrebbe prescrivere alcuni farmaci che dovrai assumere secondo le sue indicazioni;
- alcuni farmaci prevedono la compilazione di un piano terapeutico da rinnovare periodicamente;
- alcuni dei farmaci sono esenti dal ticket, lo specialista darà indicazioni per ritirarli presso la farmacia ospedaliera o la farmacia più vicina a casa;
- ad oggi il progresso scientifico ci consente di disporre di farmaci che non guariscono la malattia, ma possono rallentare la sua progressione, per questo motivo è importante recarsi prima possibile dal medico.
- al CDCD concorderai la data della visita di controllo (di norma dopo 6/12 mesi);
- al CDCD (o al medico di famiglia) potrai chiedere informazioni sulle diverse opportunità di aiuto e di assistenza a cui potrai accedere.
Quando ritornerai dal medico di famiglia:
- gli consegnerai la relazione del CDCD;
- parlerai della diagnosi ricevuta;
- condividerai le scelte terapeutiche.
Hai capito di che cosa si tratta e che impatto avrà sulla tua vita e sulla tua famiglia?
- Chi deciderà per te quando non sarai più in grado di farlo?
- Potrai indicare quali trattamenti desideri che ti vengano fatti e quali no?
- Potrai nominare un tuo fiduciario?
Avrai l’opportunità di ricevere indicazioni presso il CDCD e dal medico di famiglia utili ad affrontare le varie fasi della malattia per vivere in modo più confortevole nel tuo ambiente di vita.