Centri sollievo
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Con la DGR 1873 del 15 ottobre 2013 è stato dato avvio in Veneto al "Progetto Sollievo" da realizzarsi in tutto il territorio regionale, in attuazione a quanto previsto dall'intesa della Conferenza Unificata del 19 aprile 2012 relativamente al proseguimento e consolidamento del sistema integrato di servizi socio-educativi a favore degli anziani e della famiglia, per quanto riguarda la componente sociale.
Lo scopo del progetto è quello di mettere in campo sinergie tra istituzioni ed associazioni, tra soggetti deputati all’assistenza e il mondo del volontariato. Lo scopo è quello di favorire una strategia di lavoro in rete che permetta di meglio fronteggiare la criticità dovuta alla carenza di risorse, mantenendo l’obiettivo di garantire la continuità dell’assistenza a domicilio delle persone affette da demenza.
I Centri Sollievo sono luoghi nei quali volontari preparati e formati accolgono, per qualche ora alla settimana, le persone con decadimento cognitivo in fase lieve (Allegato A DGR 1873 del 15 ottobre 2013), senza significativi disturbi comportamentali e necessità assistenziali. In questi luoghi si svolgono attività specifiche, adeguate e mirate rispetto alle esigenze delle persone coinvolte e al loro livello di abilità residue, con la supervisione di professionisti esperti, che garantiscono la coerenza delle azioni svolte con l’evidenza scientifica, pur nei limiti previsti dal ruolo dell’operatore volontario (DGR 1873 del 15 ottobre 2013). Il progetto, oltre a dare al malato occasione di socializzazione e stimolo per le abilità residue, permette alle famiglie di usufruire di spazi temporali propri, alleggerendo, quindi, il carico assistenziale favorendo la disponibilità nel mantenere a domicilio il congiunto. Per tale motivo il “Progetto Sollievo” ha particolare rilevanza in quanto riduce e allontana l’istituzionalizzazione della persona offrendo alla famiglia anche un supporto emotivo in una logica di prevenzione e di presa in carico dei bisogni emergenti, con conseguente contenimento dei costi destinati a divenire molto onerosi.
La peculiarità di questa progettualità è quella di favorire la nascita di coordinamenti tra associazioni che si occupano di demenza, il mondo del volontariato favorendo una sinergia tra le istituzioni, i Comuni e le Aziende Ulss in un sistema di rete.
Il progetto, entrato a regime a seguito delle deliberazioni della Giunta regionale n. 2677/2014, n. 368/2015, n. 1463/2016 e n. 1489/2017, giunto ormai alla IV annualità, rientra tra gli interventi regionali a sostegno della domiciliarità e, in particolare, della famiglia che assiste un anziano fragile.
ll Progetto Sollievo, declinato in ciascuna azienda ULSS, tenendo conto delle peculiarità territoriali, delle esigenze emerse e delle realtà del terzo Settore presenti, ha messo in luce delle buone pratiche che potrebbero essere sviluppate in tutti gli ambiti aziendali interessati, allo scopo di valorizzarne anche i molteplici aspetti di rilevanza sociale. La rilevazione dell’impatto del Progetto Sollievo in ambito regionale ha consentito, infatti, di evidenziare quanto esso sia radicato nel territorio e come stiano aumentando le persone che ne usufruiscono ed i volontari che vi si dedicano. I Centri attivi sono 141, 272 i comuni coinvolti, con circa 1500 utenti e più di 1500 volontari, 167 i soggetti del terzo settore: dati questi estremamente significativi di come l’iniziativa avviata con la DGR n. 1873/2013 abbia raggiunto gli obiettivi prefissati.
Al Centro Sollievo posso accedere persone con diagnosi di decadimento cognitivo eseguita presso CDCD (Centri per il Disturbo Cognitivo e Demenze) e i loro familiari (per attività di sostegno e formazione). Si prevede che la fase della malattia debba essere tale da non richiedere una prevalente assistenza di tipo sanitario, compatibilmente con le caratteristiche della persona e sulla base delle indicazioni del team operativo di gestione del Centro Sollievo e del medico di riferimento.
Sono promosse attività di socializzazione ed accoglienza, a sostegno delle abilità residue attraverso una modalità relazionale compatibile con le problematiche cognitive degli ospiti. Le attività si svolgono in locali che per accessibilità, funzionalità e sicurezza risultino adeguati alle necessità degli ospiti e dei volontari e allo svolgimento delle azioni.
E’ prevista per i volontari del Centro Sollievo, una specifica formazione sul campo condotta da professionisti competenti ed una supervisione attuata da consulenti esperti, individuati dal Centro Sollievo, per la verifica delle azioni, l’accompagnamento dei volontari ed il sostegno famigliare.
Per il superamento dell’auto-isolamento dei caregiver vengono promosse opportunità di supporto e di formazione continua.
Il Progetto sollievo punta infine al coinvolgimento e alla collaborazione di diversi attori pubblico/privati (MMG, CDCD, Servizi Sociali del comune, Terzo Settore, Centri Servizi del Volontariato) nell’ambito del coordinamento interdistrettuale e al coinvolgimento delle giovani generazioni alle iniziative, valorizzando il volontariato giovanile, od offrendo ai giovani che hanno scelto di operare professionalmente in ambito sociale e socio-assistenziale la possibilità di fare un’esperienza formativa significativa, grazie all’affiancamento ed alla supervisione dei professionisti operanti nei progetti.
Indice di sezione
- Home
- Assistente sociale
- L’assistenza informale e i servizi privati di cura
- Welfare di comunità
- Centri sollievo
- Il ruolo della famiglia nella fase del sospetto diagnostico
- L’intercettazione del paziente con demenza
- Percorsi possibili: una risposta appropriata per ogni fase della malattia
- I luoghi dell’intercettazione